Magnus il magnifico
Più veloce ovunque: la SystemSix e Magnus Cort conquistano la 10a tappa del Tour
Alcune tappe del Tour sembrano più tappe insieme. Il ricordo di Magnus Cort Nielsen di oggi lo farà sembrare particolarmente.
Nel primo dei tre giorni consecutivi di montagna nelle Alpi francesi, la giornata è iniziata con relativa calma. La salita sulla Côte de Chevenoz, poi giù in Thonon-les-Bains, è stata veloce e senza incidenti. La fuga è iniziata comunque dopo 60 km dei 148 km da percorrere. Cort e il suo compagno di squadra, l'italiano Alberto Bettiol, sono andati in fuga con altri 23 corridori. Quando mancavano 40 km al traguardo, Bettiol è scattato in fuga solitaria.
Solo pochi chilometri dopo, però, lo attendeva un bizzarro colpo di scena. Un gruppo di manifestanti, cercando di attirare l'attenzione sui problemi climatici, si è messo in mezzo alla strada che attraversava la valle, ed alcuni di loro si sono incatenati, e hanno acceso fumogeni rosa che si sono riversati pesantemente nell'aria. Bettiol ha attraversato i manifestanti seduti e ha continuato a pedalare, ma è stato fermato poco dopo dagli ufficiali di gara. Il resto del gruppo ha raggiunto il luogo della manifestazione, la protesta è stata neutralizzata a e la gara è ripartita, con il distacco di 29 secondi concesso a Bettiol rispetto al resto dei fuggitivi.
La salita a Megève ha visto Bettiol rientrare nel gruppo di 12 inseguitori a soli 10 km dal traguardo. Bettiol si è staccato subito dopo aver interpretato perfettamente il suo ruolo durante la giornata, avendo permesso al suo compagno di squadra di stare protetto all'interno del gruppo in fuga. Anche il compagno di squadra Cort è caduto nelle retrovie, a 6 km dalla fine. La possibilità di una vittoria di tappa della squadra sembrava svanita. Bettiol si è spento. Cort sembrava senza energie.
Non lo era. Si è fatto strada di nuovo nel gruppo, che si era ulteriormente assottigliato. Il traguardo si stava avvicinando. Lo sprint finale è stato guidato da Nick Schultz di BikeExchange. È scattato veloce. Sembrava forte. Ma Cort era alle sue calcagna. In uno sprint che è sembrato durare per sempre, Cort ha scavato in fondo tutte le energie rimaste. Fianco a fianco ora. Pochi metri finali. Al traguardo, la ruota anteriore lanciata da Cort ha superato quella di Schutlz di pochi centimetri. Ha vinto la tappa. E la bici più veloce del mondo ha vinto un'altra gara, in cima a un'altra salita, dopo un altro sprint. Davvero, più veloce ovunque.
Da parte sua, Bettiol si è portato a casa il meritato premio del Più Combattivo di giornata.
“E' stato incredibile. Non riesco a credere a quello che è appena successo oggi",
ha detto Cort esausto ma felicissimo dopo aver tagliato il traguardo. “Sono stato al limite per così tanto tempo su questa salita. Fortunatamente, ho avuto Bettiol. Era davvero forte ed era davanti, il che significava che potevo stare in gruppo e risparmiare un po' di energie. Ad un certo punto stavo perdendo il gruppetto un paio di volte negli ultimi chilometri, ma all'improvviso sono rientrato ed ero lì".
Ho visto un cartello del Tour de France e mi sono detto: 'Questo è mio'. Devo prenderlo, non importa il prezzo, ha aggiunto. "Non può essere più grande di così."
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Ecco alcune delle bici descritte sopra: